Dalla pietra di Luserna nasce un albero d’acciaio, ritagliato dal disegno del laser, lavorato dalle tracce ossidate degli elementi atmosferici.
Un monumento alla natura creato da un gioco di contrasti: la terra fatta pietra, il legno del tronco fatto acciaio, la corteccia evocata dall’ossidazione naturale, il disegno del laser che modella la scultura. L’arte esplora e ricrea la natura, trasformando la materia in una metafora e la metafora in materia.
Nello spazio urbano della piazza sorge un richiamo solido e forte all’unione simbolica dell’albero e della pietra, al mondo originario dove la vita stessa si genera come seme che ovunque attecchisce, fa parte della nostra memoria ancestrale e personale, compone il nostro paesaggio interiore che, come scriveva il grande poeta Baudelaire, è “una foresta di simboli”.
Non materia inerte, ma presenza viva che occupa per un momento il passaggio e il passeggio quotidiani, aprendo una nuova dimensione percettiva dello spazio abituale, al quale non facciamo più caso, ma che ambienta sempre le nostre azioni.