Un tondo in marmo con incisi i filari delle vigne contenuto in una ciotola di rame.
Partendo dalla necessità di soddisfare i bisogni primari dell’uomo, diverse culture in tutto il mondo hanno evoluto la loro tecnica sviluppando metodi per creare intrecci, segni e grafie che disegnano il paesaggio.
Non esiste un paesaggio in senso oggettivo e indipendente da un osservatore, solo l’ambiente naturale si configura come un frammento di realtà esterna indipendente dall’azione esercitata dall’uomo, il paesaggio invece è sempre un prodotto dell’intervento degli individui e delle comunità, che non si limitano a modificare l’ambiente in senso fisico attraverso la trasformazione del territorio ma anche attraverso la costruzione di rappresentazioni simboliche.
Attraverso i concetti di tempo e spazio l’uomo ordina la realtà, le cose, gli eventi, le persone nell’ambiente in cui vive, e questi due elementi divengono fondamentali sia nel tentativo di comprendere la natura, sia nelle potenzialità di realizzazione delle proprie aspettative.